Dietro le Quinte di ‘Palomar’: intervista ai Four Seasons Quintet
Abbiamo il piacere di presentare il nuovo singolo dei Four Seasons Quintet, intitolato “Palomar”. Questa affascinante traccia è una contaminazione unica tra swing e pop contemporaneo, e racconta una storia incredibile: un incontro casuale e straordinario con il re dello swing, Benny Goodman. Da questo momento magico, il quintetto viene trasportato indietro nel tempo alla notte del 21 agosto 1935. Quella sera, al leggendario Palomar Ballroom di Los Angeles, Benny Goodman e la sua orchestra diedero vita alla swing era, cambiando per sempre il panorama musicale. Con “Palomar”, i Four Seasons Quintet non solo rendono omaggio a questa storica serata, ma riescono anche a infondere nuova vita a quei suoni, creando un ponte perfetto tra passato e presente.
Prepariamoci dunque a scoprire di più su questo straordinario singolo e sull’ispirazione che ha portato alla sua creazione, attraverso le parole dei membri del quintetto. Buona lettura!
Chi ha avuto l’idea per il nome “Four Seasons Quintet” e quale significato rappresenta per voi?
In realtà il quintet è nato come quartet!!!La tromba di Paolo si è aggiunta solo in un secondo momento, nel 2018. Va da sé che Four è venuto quasi spontaneo…l’accostamento di Seasons è stato scelto perché oltre al fatto di essere nati in periodi dell’anno differenti, essendo amici da tempo, sapevamo bene quanto fossimo diversi l’uno dall’altro e ci piaceva l’idea di identificarci ognuno in una stagione differente.
Come bilanciate il lavoro di gruppo quando ognuno ha idee e visioni diverse?
Ahh ahh, questo avviene quasi sempre!!!Ogni elemento della formazione ha origini musicali differenti e ovviamente ciò può portare ad avere visioni un po’ divergenti ma in realtà questo rappresenta la vera ricchezza. I legami umani che sono alla base del progetto consentono un equilibrio che porta a guardare all’obiettivo da raggiungere insieme. Poi nei momenti di confronto, se non riusciamo a trovare una soluzione, ci pensa sempre il BOSS (Daniela) e risolve tutto!!!
Potete raccontarci di un concerto o di un’esibizione che vi ha particolarmente segnato?
Tutti i live che abbiamo fatto ci hanno regalato emozioni fantastiche, praticamente siamo nati sul palco e ci nutriamo dell’affetto e del calore del pubblico….viviamo i concerti come uno scambio di energie. Sicuramente però ci sono dei concerti che sono rimasti nel nostro cuore in particolar modo, uno fra questi Amalfi in Jazz nell’estate 2023. Esibirci su quel palco naturale ai piedi del Duomo con tutta quella gente è stato davvero unico. Per altri motivi, non meno importanti, un altro live che ha segnato una tappa importante del nostro percorso è stata la presentazione del nostro primo album “Parole su parole” al Teatro Cucinelli di Solomeo nell’ottobre 2019. Vedere così tante persone cantare i nostri singoli ed acclamare la nostra musica è una cosa che non dimenticheremo mai.
Avete avuto esperienze personali che hanno ispirato “Palomar”?
In realtà l’idea del testo di “Palomar” è nata sfogliando un libro sulla storia del jazz dedicato alla swing era ed ai grandi maestri. In una pagina era riportato come nell’agosto 1935 Benny Goodman con la sua orchestra conobbe il successo proprio al Palomar Ballroom a Los Angeles dando vita alla Swing Era.
Quali strumenti musicali avete utilizzato per dare a “Palomar” il suo suono distintivo?
Gli strumenti utilizzati in “Palomar” sono un po’ quelli che caratterizzano tutte le nostre produzioni musicali, cioè l’accostamento di suoni classici come pianoforte, basso e tromba a batterie (ritmica e suoni) moderni. In questo brano in particolare abbiamo voluto inserire anche una chitarra per avvicinarci ulteriormente allo swing tradizionale.
Avete in programma altri progetti o uscite future che potete anticiparci?
Palomar è il singolo che anticipa il terzo album al quale abbiamo iniziato a lavorare e che come i precedenti prevederà inserimento di brani inediti e di rivisitazioni sempre nello stile Four Seasons.
